Barbara Aubry è una delle insegnanti francesi che da parecchi anni continua a lanciare iniziative. Residente a Parigi, insegna all’interno della struttura “Art du Toucher” dove ogni anno invita un gran numero di insegnanti nazionali ed europei. Ma il suo dinamismo la spinge ad aprire ogni porta possibile per promuovere lo Shiatsu. In questo articolo, ci svela il risultato dello studio che lei e la sua equipe hanno condotto sul supporto che lo Shiatsu può offrire in ambito ospedaliero alle persone affette da cancro al seno. In questo rapporto troverete tutti i dettagli di questa prima esperienza, punto per punto. Un’altra iniziativa che riguarda lo Shiatsu e il cancro da salutare con entusiasmo e che ci motiva a bussare alle porte delle istituzioni.
Vorrei condividere questo studio sull’impatto dello Shiatsu come cura di supporto nella fase post-cancro. Questo esperimento è stato realizzato in collaborazione tra l’Art du Toucher, scuola di formazione in Sensitive Shiatsu, l’Ospedale Tenon e l’APHP (Assistance Publique Hopitaux de Paris), già impegnati insieme dal 2020 con la proposta di sedute brevi di Shiatsu per il personale sanitario, tenute all’Ospedale Tenon (Paris, 20esimo arrondissement). La sperimentazione si è svolta nel primo semestre del 2023, dopo due anni di preparazione amministrativa e tecnica e grazie al sostegno finanziario del laboratorio Daiichi Sankyo.
Contesto della sperimentazione Shiatsu e Cancro del seno
Il progetto ha accolto 18 pazienti mandate dai loro chirurghi o medici, sensibilizzati al progetto dai colleghi del comitato direttivo del progetto e dall’esperienza diretta di una seduta di Shiatsu.
Le pazienti selezionate avevano come punti in comune:
- di aver subito una mastectomia totale nel 2022, con o senza ricostruzione;
- di essere in fine trattamento in seguito a un intervento chirurgico con o senza radioterapia, con o senza terapia ormonale;
- di non essere state sottoposte alla chemioterapia.
Abbiamo proposto un accompagnamento di 5 sedute per ogni paziente, per un totale di 90 sedute complessive.
Il numero di sedute e di donne accolte è stato deciso dopo molte esitazioni. Con un budget limitato, è meglio far approfittare dei benefici dello Shiatsu quante più donne possibile, oppure accompagnare più a fondo solo alcune tra di loro?
Abbiamo optato per un accompagnamento più lungo, la cui la pertinenza è stata confermata dall’esperienza.
Abbiamo stabilito la durata delle sedute a 50 minuti (Shiatsu + tempo di scambio prima e dopo il trattamento) distribuite nell’arco di 3 mesi con l’intento sia di poter osservare l’effetto cumulativo delle sedute sia di evitare la demotivazione delle pazienti.

Ambiente delle sedute
Abbiamo scelto di accogliere le pazienti nel dojo di l’Art du Toucher invece che nel vicino centro ospedaliero. Questa scelta è stata motivata da una volontà di sottolineare il cambiamento dell’ambiente di cura accogliendole in uno spazio non medicalizzato.
Abbiamo scelto di ricevere le donne in gruppo, in un giorno e in un orario dedicato, con l’idea di creare un ritmo e di ridurre l’aspetto intimidatorio della novità, accogliendo 2 o 3 donne alla volta nello spazio del dojo. Abbiamo ricevuto un primo gruppo di 11 pazienti poi un secondo gruppo di 7.
Abbiamo lasciato la possibilità alle pazienti di scegliere il loro operatore (eravamo due donne e un uomo) e i differenti spazi installati nel dojo. Le donne potevano ricevere il trattamento su lettino da massaggio o su futon, a seconda del loro stato e desiderio del momento.
Durante tutta la durata della sperimentazione, è stato mantenuto un collegamento regolare tra l’ospedale e gli operatori Shiatsu. I medici e gli infermieri che seguivano le pazienti erano al corrente del loro percorso Shiatsu.
La valutazione della qualità della vita è stata realizzata sulla base di un questionario approvato dall’amministrazione ospedaliera, compilato prima e dopo le sedute. Abbiamo stabilito temi classici di domande riguardanti dolore, fatica, sonnolenza, nausea, inappetenza, affanno, depressione, ansia, malessere.

L’importanza dello Shiatsu per le pazienti
Per noi tre operatori è stata un’esperienza soddisfacente, nutriente e felice.
Il momento in cui abbiamo incontrato queste pazienti nel loro percorso di cura ha avuto per loro un’importanza che non avremmo mai immaginato.
Questo momento, alla fine del trattamento medico, dopo tanti appuntamenti, esami e interventi, è un momento di grande fragilità per queste donne. Molte ci hanno raccontato del loro smarrimento o addirittura della sensazione di essere state abbandonate dai loro medici mentre stavano ancora subendo violentemente gli effetti secondari dei trattamenti e della mastectomia. Nel momento in cui la lotta per la sopravvivenza svanisce e il supporto medico finisce, emergono le paure più profonde e la sensazione insopportabile di non riconoscersi più nella propria immagine. Ciò che non era un problema durante la lotta contro la malattia, travolge le donne quando il pericolo si allontana. Si sentono impotenti e sole.
Protocollo delle sedute di Shiatsu e cancro del seno
Il protocollo in 5 sedute si è rivelato adeguato per entrambi i gruppi. Alla prima seduta le pazienti sono arrivate molto stressate a causa di questo appuntamento in un posto nuovo. Non avevamo previsto la grandissima difficoltà di adattamento (anche se logica*) di queste donne provate dalla malattia. Questa seduta le ha aiutate a orientarsi e ad acquisire fiducia in noi.
Alla terza seduta, metà delle pazienti ci ha parlato della fine imminente delle sedute con l’angoscia di ritrovarsi di nuovo sole con i loro dolori e con un corpo, o addirittura con una vita, che non riconoscevano più.
Cinque sedute sono state il ritmo giusto per dare tempo all’incontro, all’installazione del lavoro energetico e alla separazione.
La ripartizione delle sedute è stata però diversa per i due gruppi. Il primo gruppo ha potuto approfittare di un percorso molto progressivo: prima seduta, seconda seduta dopo una settimana, terza seduta dopo due settimane, quarta seduta dopo tre settimane, e l’ultima seduta dopo un mese.
Il secondo gruppo ha avuto un ritmo più irregolare a causa delle vacanze scolastiche, giorni festivi e indisponibilità del dojo. Il coinvolgimento delle pazienti è stato minore.
La relazione operatore-paziente
La scelta dell’operatore, fatta da parte delle riceventi, si è rivelata molto interessante. Ognuno di noi si è sentito di essere la persona più adatta ad accompagnare la donna che l’aveva scelto, sia che le relazioni fossero calde o a volte più tese (un buon promemoria per ricordare che non si può pretendere che una persona sofferente sia gradevole in ogni momento!).
Parlando della relazione donatore-ricevente, abbiamo potuto sperimentare l’importanza del contesto. Per esempio, quando una donna cerca di ottenere la nostra approvazione per interrompere un farmaco del quale non sopporta gli effetti secondari, o quando tende ad affidarci un ruolo diverso da quello che ci spetta. Il giusto atteggiamento è alla base della relazione di aiuto, a prescindere da come siamo colpiti emotivamente.
L’effetto dello Shiatsu sulle pazienti
Per quello che riguarda gli effetti dello Shiatsu, abbiamo visto ogni donna evolvere. In tutte abbiamo osservato la potenza del riconoscimento dell’essere, la considerazione profonda trasmessa dalla magia di un tocco benevolo. Per queste donne mutilate nel corpo, ferite nella loro femminilità e che soffrivano di dolori e ansie, il tocco dello Shiatsu è stato profondamente riparatore, unificante e lenitivo.
Alcune donne sono evolute nella loro capacità di accettare i cambiamenti provocati dalla malattia o nel loro rapporto con la ricostruzione chirurgica. A volte, e spesso senza che se ne rendessero conto, abbiamo visto migliorare le loro reazioni all’imprevisto, la loro corazza sciogliersi, la loro stanchezza diminuire, i loro volti addolcirsi, i loro sorrisi essere più presenti…
In termini di Medicina Tradizionale Cinese, abbiamo spesso riscontrato un forte squilibrio della Vescicola Biliare (jitsu), della Milza e dei Reni (kyo). In generale abbiamo soprattutto osservato uno sbilanciamento notevole di TUTTI i meridiani, in linea con i molteplici sintomi e difficoltà riportati: grande fatica, ansia, paura profonda, stress, menopausa, gonfiori e problemi digestivi, depressione, disturbi del sonno, dolori muscolari e articolari, mobilità ridotta, impossibilità di affrontare l’ignoto, difficoltà a gestire le emozioni, sensazione d’incompletezza, di abbandono…

Testimonianze delle pazienti
“Voi non vi rendete conto di quello che fate. Mi hanno tagliata, mi hanno separata dal mio corpo. Quando le porte della metropolitana si chiudono, ho paura. E qui, nel tocco, in questa proposta, io mi ritrovo, ho fiducia…”
“Quando rientro a casa dopo averti vista, io dormo… ed è proprio quello di cui ho bisogno.”
“Non so perché ti racconto tutto questo, non l’ho mai detto a nessuno. Ho paura.”
“Voi non avete idea di quanto sia prezioso quello che fate.”
“Sono molto meno ansiosa, meno stressata. Tutti quanti a casa vedono la differenza. Dormo meglio. Ho meno dolori. Mi fa veramente bene.”
“Ho l’impressione che con le vostre dita riconosciate il mio dolore.”
Non fermarsi qui
In seguito a questo primo studio sugli effetti dello Shiatsu come cura di supporto post-operatorio per le pazienti colpite da cancro al seno, siamo felici di annunciare l’inizio di uno studio più approfondito sugli effetti dello Shiatsu a supporto dei trattamenti contro il cancro in tutte le fasi della malattia.
Un anno dopo lo studio che ho appena descritto, il comitato di pilotaggio si è riunito per condividere i risultati di Ottobre Rosa e del simposio interno all’ospedale, dove è stato presentato il nostro progetto “Lo Shiatsu come cura di supporto nel trattamento del cancro”.
Motivati dai feedback molto positivi, i membri dell’equipe hanno riflettuto su come rinnovare e sviluppare il progetto: la rappresentante del laboratorio Daichi Sankyo ha proposto di rivolgersi nuovamente al laboratorio per chiedere un rifinanziamento del progetto e l’infermiera che coordinava il progetto ha trovato un bando di gara di una mutua assicuratrice per l’assistenza ai malati di cancro.
Alla riunione successiva, il comitato direttivo è stato piacevolmente sorpreso di accogliere la direttrice dei progetti di ricerca (del servizio ospedaliero e dell’Università La Sorbona, tramite l’APHP), per presentarle l’approccio e i risultati dello studio.
Siamo molto fieri che il potenziale del nostro progetto sia stato riconosciuto, portando alla creazione di un dossier ufficiale di ricerca sugli effetti dello Shiatsu come cura di supporto per il cancro del seno! Un progetto a lungo termine, il cui tempo di realizzazione è stimato tra i 9 mesi e un anno.